La vipera di Mangashan

LA VIPERA DI MANGSHAN

Quello che vedete in foto è uno dei serpenti più spettacolari, a mio parere uno dei più belli! E quindi meritava un post su questa pagina.

Si tratta della Mangshan pit-viper (Protobothrops mangshanensis); una specie di vipera endemica della Cina, vive in un piccolo areale che comprende la Provincia di Hunan; il suo nome (Mangshan) deriva proprio da un monte di questa provincia, dove è stata scoperta e descritta per la prima volta, nel 1989.
In quell’anno, lo scopritore, l’erpetologo cinese Zhao, la classificò sotto il genere Trimeresurus; al quale appartengono molte specie di vipere asiatiche. Ma nel 2007, secondo analisi genetiche, è stato deciso di inserire questa specie nel genere Protobothrops (che ora comprende una decina di specie).

La si può trovare ad un’altitudine che va dai 700m fino a 1300m slm. Abita in zone di foreste a latifoglie, a conifere e in foreste di bambù. È notturna e si ciba prevalentemente di roditori e rane; è ovipara e può deporre fino a 27 uova
Si confonde bene con la vegetazione, l’adulto arriva ad una lunghezza che va da un metro e mezzo a massimo 2 metri; il dimorfismo sessuale non è molto accentuato. Ha la particolarità di avere l’ultimo tratto di coda completamente bianco.

È una vipera, quindi è velenosa, e possiede un veleno emotossico con una buona percentuale di miotossine, che degradano le proteine muscolari. Può iniettare fino a 960 mg di veleno da una sola zanna! Una quantità spropositata ((si pesi che il mamba nero (Dendroaspis polylepis), con morsi ripetuti arriva a iniettare in totale circa 400mg di veleno)).

Come al solito finisco con una brutta notizia: l’ultimo censimento fatto per questa specie, nel 2010, ne stima circa 300-500 esemplari, Pochissimi!! La IUCN l’ha classificata come “in pericolo”, e siccome la popolazione è in decrescita, si teme che a breve sarà considerata “in pericolo critico”, un passo dall’estinzione in natura!
E quali sono le minacce più grandi?? Ovviamente La cattura per “collezionismo” e la deforestazione.

Il concetto fondamentale della conservazione è che tutti gli organismi hanno una loro importanza, e ognuno forma delle interazioni con altri organismi. Ogni essere vivente è parte di un sistema, e ogni “elemento” di quel sistema serve a mantenerlo in equilibrio. Se si toglie soltanto uno di questi elementi, che sia un lombrico o un leone, crolla tutto il sistema, o si danneggia. Il “portarsi un ricordo a casa”, o “è figo tenerlo”, “mi fa schifo/paura”, ecc., sono scuse non accettabili, che insieme alla deforestazione, inquinamento e piantagioni intensive sono le cause che stanno condannando all’estinzione molte specie di animali e piante. Spesso quando si parla di conservazione ci si riferisce solo alla fauna detta “carismatica”, ovvero quegli animali che riescono a suscitare empatia anche in persone che di natura ne capiscono ben poco. Ma gran parte dell’importanza la danno i numeri: 300 vipere di Mangshan; 880 gorilla di montagna; 126 kakapo... la lista è lunga (i numeri indicati si riferiscono ai dati della IUCN). Sono questi gli animali che hanno maggiore importanza, se vogliamo, perché sono quelli che rischiano seriamente di scomparire nel giro di pochi anni.

Loris.
Foto di ©J.Keenan